Previsioni stagionali inverno 2018-2019 : la-meteo.it

Previsioni stagionali inverno 2018-2019: come l’innevamento euroasiatico condizionerà la stagione
La superficie innevata potrebbe avere ripercussioni sulla circolazione atmosferica

Dal punto di vista statistico vi è una buona correlazione tra la superficie innevata sull’Emisfero Nord a ottobre e la circolazione atmosferica più probabile in inverno sull’Europa.

Immagine correlazione tra l’innevamento dell’Eurosia e le anomalie di pressione al livello del mare

In particolare è stata riscontrata una discreta (50%) correlazione positiva (marrone) tre la estensione della superficie ricoperta di neve e la probabilità di un’intensificazione dell’anticiclone russo-siberiano. La correlazione negativa (blu) invece sta ad indicare che quanto più vasta sarà la copertura nevosa, tanto più probabile sarà la presenza di una bassa pressione (ciclone) alle nostre latitudini sull’Europa centro-occidentale e sul Mediterraneo

Immagine: correlazione tra pressione al livello del mare innevamento sull’area euroasiatica

Il rafforzamento dell’anticiclone russo-siberiano porta spesso ad un suo sconfinamento entro il circolo polare dentro con la conseguente defenestramento (splitting) di quel vasto lago di aria gelida occupata di solito dal vortice polare.

L’ria fredda fuoriuscita dal circolo polare polare viene poi presa nell’ingranaggio tra l’anticiclone siberiano e la fascia basse pressioni sull’Europa centro-occidentale. In tal modo l’aria polare è costretta ad irrompere fino a medio-base latitudini e spesso fino al Mediterraneo centro-occidentale.
Qual è, allora, lo stato attuale di salute della copertura nevosa in Eurasia?

La superficie totale innevata a ottobre 2018 sull’area eurasiatica ha raggiunto valori prossimi a 9 milioni di kmq ossia molto simili ai valori nell’ottobre 2008 e nel 2011. Un valore né troppo alti né troppo bassi tanto che gli inverni tra il 2008 e il 2011 non furono particolarmente rigidi.

Concludiamo allora che quest’anno sarà ininfluente il peso dell’innevamento sul clima della imminente stagione invernale.

In un prossimo articolo faremmo una sintesi degli articoli precedenti nei quali abbiamo esaminato l’influenza sull’Inverno di tutte quelle forti anomalie persistenti per mesi/anni a scala globale e/o emisferica e quindi in grado di modificare anche il clima del prossimo inverno (Global Warming, attività solare attuale, Niño/Niña, Temperatura acque atlantico, Venti stratosferici equatoriali, Innevamento).

Tale ultimo articolo sarà il vero, unico nostro pensiero su come poterebbe essere il prossimo inverno.

Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci

Meteo: INVERNO 2018/2019, FREDDO e NEVE colpiranno sul finale

Importanti novità in vista della prossima stagione invernale ai nastri di partenza tra qualche settimana. Come sempre si tratta di proiezioni valide su vasta scala e non come previsioni per la singola località. Premesso questo, proviamo a tracciare una linea tendenza per quello che sarà l’inverno 2018/2019, stagione tanto attesa soprattutto dagli amanti della neve.

Dagli ultimi aggiornamenti dei centri di ricerca europei (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) la prima parte dell’inverno, segnatamente il mese di Dicembre, sarà molto probabilmente caratterizzata da temperature al di sopra della media di circa 1,5/2°C, specie al Centro-Nord, con una sorta di prosecuzione del trend anomalo che farà ricordare il 2018 come uno degli anni più caldi di sempre. L’anomalia termica è confermata soprattutto sulla Scandinavia e sull’Europa orientale, segno di un probabile sbilanciamento verso nord degli anticicloni. Discorso diverso per quanto riguarda le precipitazioni, previste in media col periodo o leggermente sopra sui settori tirrenici.
Novità interessante, a differenza del precedente aggiornamento che vedeva anche il prosieguo della stagione con temperature sempre sopra media, è la possibile svolta fredda tra Gennaio e Febbraio con l’Inverno che potrebbe tornare a tutti gli effetti ai suoi classici canoni, con temperature sotto lo zero e anche con nevicate fino a quote basse.
Da valutare poi il comportamento del Vortice Polare, la vasta area depressionaria e gelida presente alle alte latitudini, che potrebbe andare in crisi proprio nell’ultima parte della stagione invernale. Infatti, tra Febbraio e Marzo, l’afflusso di aria decisamente più calda in alta atmosfera, in termine tecnico stratwarming, potrebbe favorire la spaccatura del Polar Vortex in due o più parti e l’innesco di imponenti masse fredde in discesa dalle regioni artiche fin sul bacino del Mediterraneo e dunque anche verso l’Italia.

Questo genere di configurazioni sta diventando sempre più frequente negli ultimi anni, ricorderete per esempio il Burian dello scorso anno, provocato dal massiccio riscaldamento delle zone artiche a sua volta causato dal riscaldamento globale che, per assurdo, determina di risposta brevi ma intense ondate di gelo in discesa dal Polo Nord.

Fonte: Carlo Testa Meteorologo

 

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Fonte: LAMMA Toscana e la-meteo.it

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