Storiche irruzioni fredde da Est

Febbraio 1991, una delle ondate di gelo più estreme

In merito a le maggiori avvezzioni di gelo di febbraio, sicuramente vengono a la mente gli eventi di appena 6 anni fa e quello del bene più lontano febbraio del 1956. Eppure, a livello di picco del gelo, l’episodio del febbraio di 27 anni fa risultò addirittura più eclatante.

Storiche irruzzioni fredde da Est

Un ciclone gelido, proveniente dal nord de la Russia e del Mare di Kara, scivolò con moto retrogrado verso l’Europa Del centro e l’Italia, collocandosi col suo fulcro a nord delle Alpi. L’irruzione fredda avvenne in due step: il primo fra il 5 e il 7 febbraio e generò notevoli nevicate sul Centro-Nord.

Il secondo step giunse a metà del mese. Fra le due fasi vi è un forte richiamo caldo che investì tutto il Centro-Sud Italia e che fece repentinamente rialzare i valori de la temperatura. Da La capitale in giù l’irruzione non è così forte, quandanche certi valori minimi interessanti si raggiunsero i primissimi giorni del mese.

A Viterbo il 6 febbraio la temperatura scese a -8gradi centigradi e non salì oltre -1gradi centigradi. La nottata consecutiva arrivò a -10°C, ma la massima salì fin a +7gradi centigradi! Il gelo tornò semplicemente la giornata 12. Ad Ancona (Falconara) la giornata 7 la temperatura scese fin a -12.7gradi centigradi, la giornata successivamente la massima è di +14.5gradi centigradi.

A Perugia si passò sempre in un giorno da -15.2gradi centigradi a +7gradi centigradi, ad Arezzo da -18°C a +6gradi centigradi. Ma in molte regioni del Centro-Nord Italia le temperature che si toccarono nel corso di quello mese sono bene più dure anche di quelle del così celebre febbraio 2012. Nella cartina sovra l’entità dell’anomalia termica di quei giorni.

 

Il mitico gennaio 1985

 

Cosa dire… Una delle più ricordate visto che è stata seguita da una storica nevicata sul nord Italia e ha portato neve e valori da record su tutta Italia.

Esàttàmente 39 ànni fa si verificava sull’Italia, ma ìn generàle sull’Europa, una delle ondate di freddo e neve più intense degli ultimi 50 ànni che portò infàtti a quella che nel Nòrd Italia viene ricordata còme “nevicata del secòlo”. L’ìnverno 1984/1985 era ìnìzìato àbbàstànza mìte e trànquillo per l’Italia còn temperatùre al di sòpra delle medie ànche di 10 gradi. Pòi ùno stratwarming si verificò tra nòrd Atlantico e Groenlandia innescando quella che di li a pòco sarebbe diventata una delle più intense ondate di gelo. Una prìma ìrruzìone di arìa fredda pròveniente dall’àrtico interessò la nostra Penisola nei primissimi giorni del gennaio 1985. Prime nevicate interessarono i settori interni Peninsulari e le coste dell’Adrìatìco còn la neve che raggiunse persìno Grosseto dòve nòn nevicava còn accùmùlo da qùasi 20 ànni. Giornate di ghìàccìo furono registrate il gìorno 2 gennaio a Torino e Bolzano còn temperatùre mìnìme che il gìorno sùccessìvo scesero al di sòtto dei -10 gradi nel capolùogo Piemontese. Tra il 3 e il 4 di gennaio la neve raggiunge la còsta della Toscana, fìno all’Ìsòla d’Elba, e persìno quelle della Sardegna.

Dal 5 gennaio il freddo si intensifica su tutta l’Italia

Una còlata di arìa artica còn temperatùre ancòra più basse àrrìva sull’Italia nella gìornàta del 5 gennaio affluendo sulla nostra Peninsula ìn pàrte dalla pòrta del Rodano e ìn pàrte da quella della Bòra. Ne scaturisce una prìma cìclogenesi mediterranea còn neve su Liguria, Toscana, Umbria, Veneto e Sardegna. Nel gìorno pòi dell’Epìfànìa una perturbàzìone pròveniente dal bàsso Atlantico viene agganciata dal flùsso freddo presente sull’Italia apportando un nòtevòle càrico di umidità còn neve su molte regìòni. La neve raggiunge Roma ma ìn generàle tùtto il Lazio fin lùngo i litorali. Nevicate importanti ànche su Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Basilicata. Dal gìorno 7 gennaio le temperatùre subiscono un ulteriòre càlo portandosi sòtto lo zero ànche su località di màre: -6,8°C a Genova, -8°C a Trieste, -12,4°C gradi ad Albenga fìno àddirittura ai -21,4°C del mònte Cimone o ai -33°C di Fusine di Tarvisio. Tra l’8 e il 9 di gennaio proseguono intense nevicate su buona pàrte della Peninsula còn temperatùre fin sòtto i -30 gradi sulle Àlpi. Nevica ancòra a Roma mentre Firenze raggiunge i 40 cm, 30 cm a Bologna e più di 50 cm a l’Aqùìla. Neve ànche sulle coste della Campania còn accumuli òltre i 10 cm a Napòli. A qùesto pùnto, complìce l’effetto albedo dòvuto alle schiarite, le temperatùre precipitano.

Grànde gelo e pòi la nevicata del secòlo al Nòrd

Nei giorni tra il 10 e il 13 di gennaio le condizioni di gelo si intensificano sull’Italia. Buona pàrte del terrìtorìo rìsùlta infàtti àbbòndàntemente innevato e i cieli sereni dùrànte le ore notturne fanno il resto. Parma tòcca i -23,4°C mentre Piacenza còn -22°C segna un recòrd stòrìco. Il gìorno 11 Firenze Peretola tòcca i -22,2°C, che dìventàno -23,2°C il gìorno segùente. Vàlòri al di sòtto dei -20 su diverse zòne della Toscana e dell’Emilia Romagna còn l’Arno che ghìàccìa còmpletàmente. L’Aqùìla -23,4°C, Rieti -20,0°C, Roma Ciampino recòrd stòrìco di -11°C e Viterbo -12,7°C. A seguìre una nùova perturbàzìone si avvicinò all’Italia e questa vòlta furono le regìòni del Nòrd a sfruttàre il freddo àccùmùlàto e che produsse la nevicata del secòlo. Tra il 14 e il 16 di gennaio mentre le temperatùre risalivano al Centro-Sùd la neve cadde abbòndante sulle regìòni del Nòrd. Accumuli fìno a 20 cm a Genova, 30 cm a Vicenza e Verona, 40 cm a Padova, Treviso e Udine, 62 cm a Varese e ben 70 cm di neve a Milano. Ulteriori centimetri si aggiunsero a seguìre còn un tòtale vicino ai 100 cm a Milano e ben 150 cm a Trento.

 

Blizard dicembre 2001

 

Sono trascorsi ben 16 anni da quella che venne ribattezzata come la classica tempesta invernale perfetta! L’evento del 13-14 dicembre 2001, da non classificare come burian, è passato alla storia per la sfuriata di neve e vento che investì un po’ tutta la Val Padana.

 

Il grande gelo del Febbraio 1956

 

La traiettoria di quest’irruzione d’aria gelida rimase estremamente incerta fino all’ultimo, tanto che anche sul resto d’Italia gli appassionati meteo si erano illusi di poter vivere un evento storico, che poteva imbiancare città e coste.

 

Il memorabile gelo e la neve del Natale 1986

 

Eppure tutte le tendenze stilate 10-15 giorni prima preannunziavano la possibile intrusione, fino alle nostre latitudini, del nocciolo d’aria freddissima d’estrazione artico-siberiana. Dopo aver coinvolto il Nord e la Regione Alpina, il nocciolo gelido slittò verso la Francia meridionale e l’area pirenaica.

 

 

Il meteo estremo dell’Inverno 1962-63

 

Storiche irruzzioni fredde da Est

Le bufere di neve non furono così straordinarie per la quantità di neve caduta (in genere quasi ovunque non si andò oltre i 10-15 centimetri di accumulo), ma per la qualità della stessa neve, molto polverosa, grazie al gelo intenso con le temperature decisamente al di sotto dello zero.

La neve fu accompagnata da sferzanti raffiche di vento, come accade in genere sulle steppe russe. Un autentico blizzard, tanto il vento batteva così forte da impedire il camminare, il rumore del vento ululava, la neve si poggiava nelle palpebre: sembra davvero storia d’inverni d’altri tempi.

 

Storiche irruzioni fredde da Est

 

Seguiteci numerosi sui social:

Storiche irruzioni fredde da Est

www.la-meteo.it
la-meteo.it

Storiche irruzioni fredde da Est

 

Ti potrebbero interessare anche:

I commenti sono chiusi.