PREVISIONI STRATOSFERA

Previsioni Stratosfera: in questa sezione troverete tutti i principali modelli che consentono di avere le migliori previsioni stratosferiche

1) ECMWF Analyses and Forecasts

[ECMWF 48 hour forecast from February 23 2017 12 UTC to February 25 2017 12 UTC: 10 hPa geopotential and temperature]

http://www.geo.fu-berlin.de/en/met/ag/strat/produkte/winterdiagnostics/index.html


2) US National Centers for Environmental Prediction (CPC/NCEP):

http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/stratosphere/strat_a_f/gif_files/gfs_t10_nh_f48.png
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/stratosphere/strat_a_f


3) Japan Meteorological Agency (JMA):


http://ds.data.jma.go.jp/tcc/tcc/products/clisys/STRAT/


4) Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (DLR), Institut für Physik der Atmosphäre:

The animation

http://www.pa.op.dlr.de/arctic/ecmwf.php


5) National Aeronautics and Space Administration (NASA), (GSFC)

https://acd-ext.gsfc.nasa.gov/Data_services/arctic/plots/T_2019111000_A_30.png

http://acdb-ext.gsfc.nasa.gov/Data_services/arctic/


6) weatheriscool

Zonal mean u-wind 60N 10hPa CS

http://weatheriscool.com/


7) stratobserve

https://stratobserve.com/


Previsioni Stratosfera

Previsioni Stratosfera

La stratosfera è il secondo dei cinque strati in cui è convenzionalmente suddivisa l’atmosfera (troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera e esosfera). Essa si trova al di sopra della tropopausa.

La stratosfera comincia intorno ai 12 km (8 km ai poli e 20 km all’equatore) e termina a un’altitudine di circa 50 km, dove la temperatura raggiunge un massimo di -3 gradi Celsius. Al di sopra di essa troviamo la stratopausa che, a differenza della tropopausa, non ha dimensioni verticali, neppure limitate; è una zona di transizione che divide la stratosfera dallo strato immediatamente superiore, la mesosfera.

Le previsioni stratosfera sono fondamentali per individuare i fenomeni di stratwarming.

In meteorologia con il termine stratwarming si intende un riscaldamento anomalo della stratosfera terrestre. Il riscaldamento può essere lieve, moderato o intenso dando vita a minor, medius e major stratwarming (fino a 60 °C di anomalia) e rilevabile tramite radiosondaggi atmosferici. Lo stratwarming si presenta in massima parte d’inverno e sembra coinvolgere in misura molto maggiore l’emisfero settentrionale piuttosto che quello meridionale. Le cause dello stratwarming sono ancora poco chiare nella comunità scientifica sebbene siano state avanzate ipotesi che coinvolgono l’attività solare da una parte e l’influenza delle onde planetarie dall’altra.

Il fenomeno sebbene ricada nella fascia dell’atmosfera superiore alla troposfera, cioè alla fascia dove avvengono i comuni fenomeni meteorologici, ha delle conseguenze importanti sull’evoluzione meteorologica al suolo. Infatti lo stratwarming è in grado di produrre una rottura o separazione (split) in due lobi del cosiddetto vortice polare, la depressione in quota che staziona sul polo specie nel periodo invernale e che è responsanbile delle discese di aria fredda verso le medie latitudini. In seguito allo split sul polo si forma un’area di alta pressione mentre i due lobi si dirigono verso sud/nord apportando condizioni di maltempo e calo termico. Tale configurazione è stata all’origine delle più intense ondate di gelo che hanno investito il continente europeo (Italia compresa) nel 1929, 1963 e 1985. Tale configurazione atmosferica è del tutto temporanea e reversibile ed il vortice polare può ricomporsi dopo 15/20 giorni sulle latitudini di sua competenza. Il meccanismo esatto di influenza dello stratwarming sulla bassa troposfera non è noto ed è tuttora oggetto di studi.