Record neve Capracotta 250 cm in 18 ore

Record neve Capracotta 250 cm in 18 ore!
La più grande nevicata del pianeta! Italia batte le più remote regioni del pianeta come quantità di neve caduta in sole 18 ore!
Record neve Capracotta Guinnes World Record: in Italia la più grande nevicata del Pianeta, ecco perché Abruzzo e Molise battono USA, Giappone e resto del mondo!

Lo straordinario record di nevicata più abbondante in 24 ore tra Abruzzo e Molise, a Capracotta e Pescocostanzo, dove sono caduti oltre 250cm di neve in 18 ore nella giornata di giovedì 5 marzo 2015 non ha eguali nella storia, se non nello stesso Appennino abruzzese e molisano.

Il certificato ufficiale della WMO (World Meteorological Organization) tarda ad arrivare e probabilmente mai arriverà in quanto nella zona di Capracotta e Pescocostanzo non sono state effettuate misurazioni considerate “ufficiali”, ma a documentare il dato ci hanno pensato gli appassionati della zona che hanno misurato 256cm di neve a Capracotta (1.421 metri, provincia di Isernia), 240cm a Pescocostanzo (1.395 metri, provincia di L’Aquila) la mattina di venerdì 6 marzo fuori dai centri abitati in zone aperte non influenzate dagli accumuli eolici. Tra le case, dove il vento ha determinato accumuli più sostanziali, il manto bianco ha superato i tre metri e letteralmente sommerso i primi piani delle abitazioni.

La notizia del record mondiale, che prescinde dalla sua certificazione ufficiale, ha già fatto il giro del mondo ed è rimbalzata sui mass media di tutti i continenti: soltanto in Italia c’è qualcuno che con il solito scetticismo tipicamente italiota continua a mettere in dubbio l’eccezionalità dell’evento, che dopotutto ha altri precedenti nella storia dell’Appennino abruzzese e molisano. Il grande meteorologo Edmondo Bernacca, infatti, nella Rivista Meteorologica Italiana del dicembre 1961 scriveva che a Roccacaramanico, frazione del comune di Sant’Eufemia a Maiella ad appena 878 metri di quota in provincia di Pescara, caddero 365cm di neve in 24 ore. Anche quel dato non è stato mai ufficialmente omologato dalla WMO che continua a considerare record di più grande nevicata in 24 ore quello di Silver Lake, nel Colorado, dove tra 20 e 21 aprile 1921 caddero 193cm di neve in 24 ore, ma che il luogo più nevoso del mondo in termini di intensità della precipitazione sia l’Appennino italiano tra Abruzzo e Molise è fuori da ogni dubbio, e l’evento dei giorni scorsi non fa altro che confermare un dato climatico acclarato e storico. Abruzzo e Molise battono quindi USA, Giappone e resto del mondo.

Andiamo a scoprire perché sul nostro articolo di approfondimento sulla neve in Italia pieno di statistiche interessanti e spiegazioni dettagliate sulla metereologia della neve in Italia.
Per approfondire –> http://www.la-meteo.it/neve-italia/

Tra Abruzzo e Molise, nella zona delle più grandi nevicate del mondo, sorgono la Majella e i Monti della Meta, sull’Appennino che prende questo nome dalla divinità celtica Penn venerata dai Salassi e, più in generale, dalle popolazioni celto-liguri da cui ha preso nome tutta la dorsale montuosa che attraversa la penisola italiana. Proprio la dorsale orientale, esposta al mare Adriatico, è quella zona che riesce a ricevere le più abbondanti nevicate in breve tempo tra l’Abruzzo e il Molise. E’ bene precisare che quest’area non è la più nevosa del mondo o d’Italia in termini di accumulo di neve stagionale o di persistenza di neve al suolo (basti pensare alle vicine Alpi).

E’, invece, la zona del MONDO in cui si verificano le più abbondanti nevicate in breve tempo, nell’arco di 24 o 48 ore, perchè qui le montagne arrivano ad altissima quota a ridosso del mare, quasi a strapiombo, con vette come il Monte Amaro (2.793 metri, cima della Majella) o il Monte Meta (2.240 metri, cima dei monti della Meta) distanti pochissimi chilometri dalla costa. La presenza di questi rilievi così alti alimenta l’effetto “stau” che nella dorsale adriatica abruzzese e molisana si attiva quando i venti sono nord/orientali perché il versante dell’Appennino esposto al mare si affaccia proprio a nord/est, quindi da dove arrivano le fredde correnti balcaniche. In quest’area, insomma, si vengono a creare le condizioni orografiche ideali per precipitazioni eccezionali, nevose nella stagione invernale proprio per la vicinanza e l’esposizione a est. In nessun altro posto del mondo esistono simili fattori, tra cui la vicinanza con il mar Mediterraneo che – mite e umido – alimenta l’energia per le precipitazioni abbondanti, provocando nevicate di tale portata. Siamo alle spalle di Roma, sull’altro versante dell’Italia centrale, in una zona che nonostante le impervie montagne è densamente popolate da comunità che hanno sempre fatto della neve una risorsa importante sin dai tempi antichi. Siamo nell’angolo delle nevicate più grandi del mondo, nel cuore del Mediterraneo, nel cuore d’Italia.

Le precipitazioni nevose

L’altezza media cumulata durante l’anno delle precipitazioni nevose, nelle varie zone è determinata dall’andamento delle precipitazioni , dalla quota, dalla latitudine e dalla loro particolare posizione in rapporto all’orografia, alle correnti atmosferiche prevalenti, ecc. (Fig. 2). Da quanto emerge nello studio, i valori medi nella penisola variano da 789 cm della stazione del Lago della Rossa (Alpi occidentali, 2716 m s.l.m.) a meno di 1 cm delle coste dell’estremo Sud e delle isole. Attorno ai 4500 m , sul Monte Bianco, il Bénévent ha stimato un’altezza media della neve caduta pari 45 – 50 m all’anno.

Record neve Capracotta

Record neve Capracotta: Nevosità media annua in Italia (1921-1960) (Neve in Italia: metereologia e statistiche)

Durata del manto nevoso

Un importante parametro climatico è la durata media annuale del manto nevoso al suolo (Fig.4). Nella pianura padano-veneta si registrano non più di 5- 6 giorni di neve al suolo presso il litorale, 9-10 attorno a Padova, 12 -15 in un’area che ha per asse la direttrice Vicenza – Ferrara – Bologna; poi ancora 10 giorni tra Verona e Milano. Andando ad occidente valori poi crescenti sino ai 25 gg. di Torino ed ai 35 della bassa piemontese. Ad Aosta la durata media è di 46 giorni. mentre nella valle, a 1200 m, si superano i 100 gg. Limitata è la durata della copertura nevosa nella valle dell’Adige che si estende tra Trento e Bolzano, 20-25 gg. appena, merito delle modeste precipitazioni nevose e del clima invernale molto soleggiato ed abbastanza mite (in particolare riguardo alle temperature massime).

Record neve Capracotta

Record neve Capracotta: Durata media in giorni del manto nevoso in Italia (1921-1960) (Neve in Italia: metereologia e statistiche)

La permanenza della neve al suolo aumenta di ca. 10 giorni ogni 100 m di dislivello altimetrico

Tabella 2

Record neve Capracotta – Giorni di neve, altezza della neve caduta e durata del manto nevoso al suolo in alcune località (1921 – 1960) (Neve in Italia: metereologia e statistiche)

La neve da invasione fredda in Italia

Le stesse perturbazioni da NW che portano la neve anche nel piano in Francia producono spesso depressioni sottovento nel Mar Ligure o nella Padania . Si possono così avere nevicate in pianura nell’Italia settentrionale (in particolare in Valle d’Aosta, Piemonte e nell’ovest Lombardia) talora anche nei rilievi della Toscana e del Lazio, se l’aria in arrivo è sufficientemente fredda. Ma le situazioni più frequenti per le nevicate da invasione fredda sono determinate da irruzioni di aria artica, continentale o marittima, convogliate da un anticiclone sulla Scandinavia, sulla Russia nord-occidentale o nei pressi della Groenlandia come si verificò il 5 gennaio 1985 che vide la neve a Roma ed a Venezia ed il giorno 8 dello stesso mese quando nevicò abbondantemente a Firenze e tutta la Toscana. A seguito di queste due irruzioni fredde si ebbero record secolari di temperatura negativa nell’Italia centro-settentrionale (-23 °C a Firenze Peretola, -29 °C in provincia di Bologna). La Fig. 10, riferita al 1° febbraio 1956, presenta la situazione sinottica più classica contraddistinta da una marcato anticiclone sulla Scandinavia e dallo stazionamento di una profonda depressione sul Meridione. In questo mese, con il gennaio 1985 ed il febbraio 1929, il più freddo del secolo, durante il quale tale conformazione fu molto persistente, nevicò in quasi tutta Italia con accumuli eccezionali nel Centro-Sud ed in Sicilia : 365 cm a Capracotta, 216 cm al Terminillo, 189 cm ad Avigliano,100 cm nelle Murgie,142 cm a Floresta. Ma anche più di 40 cm ad Imperia.

Record neve Capracotta – Neve da invasione fredda. Geoptenziale a 500 hPa ed isobare al suolo il 1° febbraio 1956 (Neve in Italia: metereologia e statistiche)

Record neve Capracotta – Isobare e precipitazioni nevose il 1° febbraio 1956 (dalla Pubblicazione n. 26 del Servizio Idrografico) (Neve in Italia: metereologia e statistiche)

Ancora copiose cadute di neve si possono avere nel Centro e nel Meridione a seguito di irruzioni di aria polare marittima direttamente quadranti settentrionali, pilotate da depressioni sul Mare del Nord, sulla Scandinavia o sull’Artico ad essa vicino. In tali casi però il versante meridionale delle Alpi è di regola sotto vento con cielo sereno e può sperimentare il foehn. Tali situazioni possono protrarsi per molti giorni se non per settimane come è successo nel gennaio 2005 (Fig. 13) con eccezionali accumuli al Sud e siccità al Nord.

Record neve Capracotta – Bassa pressione sull’Artico scandinavo e sul Sud-Italia. Nevicate al Centro-Sud, bel tempo al Nord il 26 gennaio 2005 (Neve in Italia: metereologia e statistiche)

Fonte : http://www.la-meteo.it/neve-italia/

Fonte : http://www.meteoweb.eu/2015/03/guinnes-world-record-in-italia-la-piu-grande-nevicata-del-pianeta-ecco-perche-abruzzo-e-molise-battono-usa-giappone-e-resto-del-mondo/410646/#4

Fonte : http://www.nimbus.it/liguria/rlm15/neve.htm

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